
Inizia a novembre il festival “La violenza illustrata” che ormai da dodici anni cerca di sensibilizzare contro la violenza alle donne. Un mese di eventi sparsi per la città di Bologna, tra presentazioni di libri, convegni e spettacoli teatrali. Un bel festival di solito, organizzato dalla Casa delle donne di Bologna. 1 6 scala DRAGON in DREAMS DID 3-R serie Animale Cane Doberman Pinscher nero84 pagine di programma tra cui scegliere un evento adatto alla propria sensibilità o al proprio interesse. 84 pagine! Sono considerate nel programma le donne di varie tipologie, donne italiane, donne straniere, lesbiche. La Casa delle donne inoltre, durante l’anno, partecipa anche a vari corsi dell’Ordine dei Giornalisti, su come parlare correttamente di genere. Bene, in 84 pagine e in un programma così ricco, manca del tutto la parola disabilità. Le donne disabili non rientrano nelle tipologie di donne considerate, ma dovremmo pensare che forse non rientrano nemmeno nel genere femminile? Chi mi segue sa che dal 2015 ho iniziato a occuparmi anche di violenza alle donne disabili, che è un tema che ha delle particolarità peculiari rispetto alla violenza sulle donne: innanzitutto possono esercitare violenza contro le donne disabili non solo gli uomini ma anche delle altre donne, ad esempio le madri, le persone che si prendono cura della disabile non autosufficiente, e questo “scombussola” un po’ l’idea che esiste solo l’uomo mostro; in secondo luogo il percorso di uscita dalla violenza di una donna disabile è molto più complesso perché i due servizi che si dovrebbero occupare del caso,1 6 Scala Jocker's, Heath Ledger, Action Figure il servizio antiviolenza per donne e il servizio socio-assistenziale per disabili, non comunicano e non sanno gestire l’emergenza di una donna non autosufficiente che deve uscire di casa in fretta perché sottoposta a violenza. Proprio quest’anno il festival è dedicato alla progettazione di percorsi di uscita dalla violenza, per cui sarebbe necessario nominare anche le difficoltà della disabilità. Tra l’altro – purtroppo – molte donne diventano disabili dopo la prima violenza, per cui il tema è assolutamente esistente. Ho consegnato personalmente nelle mani della presidente della Casa delle donne il numero di HP-Accaparlante sulla violenza alle donne disabili, e oggi quella persona è anche assessore alle Pari Opportunità del Comune di Bologna, ma la disabilità continua a non rientrare in un mese di eventi. Bastavano anche solo 10 minuti a uno dei tanti convegni.
Aggiungo una nota: alcuni dei luoghi del festival, come la Libreria delle donne, non sono accessibili alle persone con problemi motori. Un festival così importante andrebbe organizzato solo in luoghi accessibili a tutti, perché magari anche una donna in carrozzina è interessata al tal libro o al tal spettacolo teatrale. Non dico niente sul fatto che la Libreria delle donne sia inaccessibile ovviamente tutto l’anno, non solo durante il festival, precludendo la visita a tutte le donne.1 6 SCALA personalizzata 1 del 1 MADE Machete Danny Trejo con cert
Quello che penso è che la Casa delle donne e in generale molti gruppi femministi cadono nello stesso errore che si fa sempre: l’aggettivo disabile viene prima di tutto e non ha genere. Se una donna è disabile, è prima di tutto disabile più che donna. Che sia donna o uomo poco cambia, disabile è la sua caratteristica. Fa impressione pensare che un ragionamento così “perverso” venga proprio da chi difende il genere e la battaglia delle donne. La donna disabile – proprio da chi si occupa di donne e difende le donne – non è riconosciuta come donna. E quindi niente femminilità, niente sessualità, niente che possa far pensare al tema della violenza. Si dice che la violenza contro le donne sia una delle più vergognose violazioni dei diritti umani. Assolutamente d’accordo. Ma anche negare il genere femminile alla donna con disabilità è una forma di discriminazione non da poco.